04 aprile 2025
Si è svolta ieri all’Arsenale di Amalfi la prima giornata del convegno Destinazioni e Comunità per un Turismo più sostenibile, con la partecipazione dei sindaci di diverse località turistiche italiane: il padrone di casa Daniele Milano, Sindaco di Amalfi; Carlo Marino, Sindaco di Caserta; Paolo Falco, Sindaco di Capri; Michele Cereghini, Sindaco di Pinzolo (Madonna di Campiglio); Francesco Di Donato, Sindaco di Roccaraso. I sindaci si sono confrontati sul tema della gestione dei flussi turistici con una serie di rappresentanti governativi a livello regionale e nazionale.
Dopo l’introduzione del sindaco Daniele Milano, il l’esperto di Destination Management, Josep Ejarque illustra con tabelle e grafici gli strumenti di rilevamento statistico utilizzati per comprendere e pianificare l’andamento del turismo. Una presentazione densa di numeri che andrebbe approfondita ulteriormente.
Il sindaco di Capri, Paolo Falco, denuncia la mancanza di strumenti normativi per regolamentare il turismo e i flussi. Su questo aspetto c’è stato unanimità tra i sindaci sulla necessità di fornire maggiori strumenti decisionali, normativi ed operativi alle comunità locali, perché la gestione del turismo presenta caratteristiche molto diverse nelle singole destinazioni e non può essere gestita genericamente dagli organi centrali dello stato. In particolare, il sindaco di Capri ha lamentato la politica degli attracchi marittimi, pianificata dalla Regione sotto la supervisione della Capitaneria di Porto, che, con ritmi di sbarchi di una nave ogni 8 minuti non tiene conto della capacità di assorbimento del flusso turistico sul territorio e causa rischi di ordine pubblico.
Il piano accosti inoltre non tiene conto della stazza delle singole navi, che arrivano a scaricare 800 passeggeri, con picchi di 3 mila passeggeri l’ora e 10 mila ogni tre ore, caraterizzato prevalentemente dal turismo mordi e fuggi. La gestione degli accosti è in mano alla Regione, i comuni svolgono solo un ruolo di consultazione.
Paolo Falco ha citato anche l’esplosione degli affitti brevi, che provoca il caro-affitti e l’allontanamento della popolazione residente. In conclusione, chiede un potere vincolante dei comuni sulle decisioni che riguardano il turismo.
Tullio Ferrante, Sottosegretario di Stato a Infrastrutture e Trasporti di Forza Italia, ha lodato la modifica del codice della strada approvata l’anno scorso, che consente la creazione di Zone a Traffico Limitato (ZTL) a livello territoriale, quindi su più comuni. La norma, che si applica su territori sotto tutela Unesco e quindi di interesse turistico, sembra fatta su misura per la Costiera Amalfitana e potrebbe calmierare il traffico sulla Strada Statale 163 Amalfitana, Mancano però ancora i decreti attuativi. Ferrante sollecita un patto tra le destinazioni e le comunità.
La presidente dell’ENIT, Alessandra Priante, collegata in videoconferenza non si sa bene da dove, forse dalla luna, ripete come un disco rotto la linea del Ministero del Turismo: non esiste l’overtourism, meno se ne parla e meglio è. Come se ignorarlo potesse risolvere miracolosamente il problema. Propone vecchie soluzioni modellate su grandi investimenti, che fanno ovviamente gola a molti, come potenziare i hub turistici quali aeroporti, porti marittimi, ferrovie, anche il traffico su gomma (!), un termine che non si sentiva da tanto tempo.
Felice Casucci, Assessore al Turismo della Regione Campania, ribadisce che invece l’overtourism esiste e spiega che il nuovo strumento del DMO (Destination Management Organisation) dovrebbe fornire ai comuni adeguati strumenti per intervenire nella gestione del turismo.
Oggi il convegno continua con diverse tavole di discussione, con la partecipazione tra gli altri del sindaco di Positano, Giuseppe Guida. Qui il programma: https://amalf.it/7i