Il partito democristiano CSU, alleato essenziale del governo Merkel, ha subito nella sua ricca roccaforte bavarese una sconfitta storica.
Con un risultato elettorale del 37,3% perde oltre 10 punti percentuali rispetto alle elezioni precedenti. Ancora più forte è la sconfitta dei Socialdemocratici al 9,6%, che dimezzano la loro presenza nel parlamento regionale.
I grandi vincitori sono a sinistra i Verdi e a destra la AfD. Gli ambientalisti sono ora il secondo partito in Baviera con il 17,8% delle preferenze, mentre dal lato opposto il partito nazionalista ed euroscettico AfD supera per la prima volta la soglia di sbarramento del 5% ed entra con il 10,7% nel parlamento regionale di Monaco.
Nessun Land tedesco ha subito uno sconvolgimento politico così radicale in questi ultimi decenni. Sotto la guida costante dei democristiani la Baviera si è trasformata nel dopoguerra da regione agricola ed arretrata in ricca e moderna area industriale e dei servizi. Mentre la regione abbracciava la modernità, la politica della CSU rimaneva arroccata su linee conservatrici. Ora che una buona parte del suo elettorato le ha voltato le spalle, la CSU dovrà imparare la delicata e faticosa arte del negoziato per formare una coalizione di governo.
Di fatto, con i seggi di Freie Wähler, un partito locale conservatore e tradizionalista, e dei liberali dell’FDP, ci sono i numeri per una coalizione conservatrice che consenta alla CSU di rimanere al governo della Baviera.